Fotografia subacquea

La fotografia subacquea è un argomento trattato in lungo e largo, le attrezzature da utilizzare sono molto note e tanto pubblicizzate da case costruttrici e commercianti. Quindi, parlare di Fotografia subacquea sembrerebbe un tema ormai poco interessante.

Forse meno noioso potrebbe essere un argomento che interagisca con le capacità tecniche e creative del Fotografo subacqueo che si appresta a fare un’immersione e che magari si è posto “ come sarebbe sempre giusto fare prima del tuffo ” uno o più obiettivi da raggiungere in quella giornata.

Ipotizziamo di aver scelto di fare della Macro Fotografia subacquea.

Questo sarebbe il momento di porsi almeno un paio di domande:

A – Come scegliamo i nostri soggetti?

B – Dove cerchiamo i nostri soggetti?

Alla prima domanda possiamo darci un po’ risposte piuttosto ovvie:

A1 – I soggetti non dovranno essere molto grandi, poi dipenderà anche dalla nostra creatività, se vogliamo ottenere una foto macro molto dettagliata dell’intero soggetto questo dovrà essere necessariamente molto piccolo circa 3 cm, se invece il nostro desiderio sarà di riprodurre i dettagli di una parte di questo soggetto allora potremo anche guardare a soggetti un po’ più grandi.

A2 – Necessariamente il nostro soggetto dovrà essere poco mobile o meglio se fermo. Quindi dovrà essere un soggetto che sarà ancorato al fondo o che vive a contatto col fondo. Non escludiamo ovviamente la possibilità di trovare soggetti anche pelagici, ma sono casi davvero meno frequenti.

A3 – Ci capiterà di trovare soggetti interessanti ma che al momento del primo avvistamento non sono in una situazione favorevole alla foto. Come naturalmente saprete il soggetto, nella nostra foto, avrà sempre uno sfondo in cui verrà fotografato e nonostante le nostre capacità tecniche i nostri scatti saranno più interessanti se questo soggetto al momento dello scatto si trovi in un contesto che esalti la sua forma, i suoi colori, i suoi movimenti ed anche uno sfondo favorevole. Generalmente basterà avere pazienza ed aspettare che l’organismo che abbiamo deciso di fotografare raggiunga le condizioni migliori. Non è mai favorevole toccare l’organismo che vogliamo fotografare per molti motivi, primo tra tutti che potremmo danneggiare anche gravemente l’organismo stesso, poi che lo stesso infastidito dalla nostra presenza non avrà più quel comportamento naturale nel suo ambiente di riferimento che è basilare da riprodurre nelle nostre foto.

Nel nostro Mar Mediterraneo i soggetti di piccole dimensioni che giustifichino il nostro desiderio/obiettivo di realizzare della Macro Fotografia sono molti, perché gli organismi mediterranei non sono di grandi dimensioni.

Iniziamo a fare un piccolo elenco dei potenziali gruppi che porremo cercare di incontrare nella nostra immersione e che magari siano anche belli ed interessanti da fotografare. In un primo elenco includerei ai primi posti: Nudibranchi o meglio gli Eterobranchi Marini, Platelminti e Pesci.

Prima di iniziare a darci delle risposte al punto B) riteniamo necessario affrontare qualche raccomandazione / suggerimento di carattere generale:

Illuminazione

Abbiamo messo questo “suggerimento” al primo posto perché l’intensità delle nostre lampade – in continua crescita – infastidisce non poco i nostri soggetti. Come vedremo la gran parte di questi soggetti non hanno dei veri occhi (tranne i pesci) ma hanno bulbi oculari spesso connessi al sistema nervoso che li rende fortemente sensibili alla luce. Spesso per questi organismi l’intensità della luce è una guida, pertanto usiamo con “parsimonia” le nostre lampade e se possiamo filtriamo il fascio luminoso con colorazioni che attenuino l’intensità. Questo ci aiuterà molto ad avere il soggetto più disponibile ai nostri scatti.

Aree preferenziali di ricerca

Come vedremo più avanti sarà quasi una costante suggerirvi di ricercare i nostri soggetti in aree in ombra. In ombra sarà un tunnel, una piccola grotta, una semplice cavità,uno sgrottamento, una parete. Queste condizioni, se poi le potessimo trovare anche in aree meno esposte a mareggiate o ad una biocenosi intensa certamente offrirebbero maggiori probabilità di poter osservare soggetti per le nostre Macro Fotografie.

Gestione dell’immersione

Questo suggerimento sembrerà banale, ma vi assicuriamo che forse è il più importante da “rispettare”, ci riferiamo alla velocità di osservazione che porremo durante l’immersione. Sarà fondamentale procedere molto molto lentamente, perché i nostri “modelli” spessissimo possono essere nascosti o posizionati in modo non sempre visibile a prima vista. Talvolta sono posizionati mimeticamente su altri organismi che richiedono un po’ di adattamento della nostra capacità di osservazione. Naturalmente non dobbiamo mai avere problemi di “vista” nel senso che dobbiamo poter distinguere nitidamente oggetti anche di pochissimi millimetri, tutto questo ci permetterà di osservare una natura straordinariamente bella e diversificata. Magari quando decideremo di fare uno spostamento più ampio facciamolo rapidamente e poi torneremo a procedere con i soliti movimenti davvero lenti.

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